ElPube ha scritto:Quando Minecraft incontra gli FPS : http://www.indiedb.com/games/ace-of-spades
Di solito sono uno che consegna gli articoli con puntualità. Quando Alias mi chiede un pezzo su qualcosa, salvo catastrofi naturali o attacchi di cagotto esplosivo, il mio bel file .odt (open source rulez) è sulla sua scrivania digitale con tempismo svizzero. Questo articolo, invece, è in ritardo di una settimana, o forse anche di una decina di giorni. E badate, non è un semplice delay dovuto ai bagordi natalizi e a un momentaneo cedimento della mia professionalità: consegnare l'articolo con così tanto ritardo è il modo migliore che ho per raccontarvi di Minecraft. Solo venendo meno alla mia proverbiale puntualità (seee...ndAlias) posso spiegarvi quanto sia grossa la scimmia che ho per questo assurdo gioco indie. Sì, perché Minecraft è il cimitero del tempo, il luogo dove le ore vanno a morire in una gloriosa agonia cubettosa. È una bestia strana che ti cattura, ti sorprende, e se ci giochi troppo si insinua persino nei tuoi sogni. È il miracolo economico che ha trasformato un simpatico svedese sovrappeso, Markus “Notch” Persson, nell'uomo più di successo del 2011 dei videogiochi, con guadagni milionari e una legione di fan sconfinata, tanto tra gli utenti quanto tra i big dell'industry.
IN QUESTO MONDO DI CUBI
Il protagonista spawna in un mondo generato proceduralmente, senza che una voce fuori campo gli dica qual è il suo obiettivo. Sullo schermo appare solo un paesaggio fatto di cubi colorati, con texture primitive, alberi, rocce, oceani e bestie selvatiche. Sta al giocatore scoprire che al calare del sole arrivano mostri come zombie e scheletri, e che quindi bisogna trovarsi un riparo per la notte. E come si fa? Si abbatte un albero. Si lavora il legno. Si crafta (sì, voce del verbo “craftare”) un tavolo da lavoro. Si crea una piccozza. Si ricava una tana nella roccia. Si costruisce una porta e magari si trova pure un po' di carbone per fabbricare una torcia. All'inizio si ha la sensazione di essere delle povere creature indifese, confinate in un mondo misterioso dove non ci sono altri esseri umani, ma solo una grande solitudine e un branco di creeper che cercano di farti saltare per aria la casa. E poi, invece, ci si emancipa da questa condizione di precarietà: si inizia a scavare alla ricerca di minerali rari, si fabbricano armature e spade d'acciaio, si ottengono torce e luci per tenere i mostri a distanza di sicurezza. Le capanne diventano ambiziose torri che sfidano la gravità, le porte di legno si trasformano in sofisticati sistemi con leve, botole e pulsanti a pressione. Da qui in poi Minecraft è una gigantesca scatola di LEGO per bambini dai 6 ai 99 anni, dove non ci si limita a videogiocare, ma si gioca nel vero senso della parola, abbinando la capacità di interagire con un sistema di regole alla fantasia vecchia scuola, quella del “facciamo che siamo due eroi in un mondo pieno di zombie”.
Ora, a più di un anno di distanza dalla fase Alpha, Notch ha implementato decine di nuove funzioni, sia per quanto riguarda le “ricette” del sistema di crafting, sia per l'algoritmo che genera i paesaggi. Mesi fa ci si stupiva per la possibilità di costruire una barca o di arrostire una bistecca... oggi si possono costruire circuiti con tanto di porte logiche, sistemi di trasporto con pistoni, ferrovie automatiche e praticamente tutto quello che si può immaginare. Il limite, appunto, non è tanto il gioco, quanto l'inventiva dell'utente: in questo senso Minecraft è il re dei sandbox, il sovrano indiscusso della giocabilità libera e senza binari. Sono parole grosse, lo so, ma è l'unico modo che ho per descrivere i momenti di emozione che ho vissuto, o per comunicare la straordinaria soddisfazione dell'aver completato, blocco dopo blocco, una grande opera architettonica. Non ve lo nascondo, bisogna essere un po' via di testa per farsi catturare veramente da Minecraft, con un giusto misto di autismo e ossessioni compulsive. Per costruire la mia prima torre, per dirne una, ho scavato per giorni in profondità, raccogliendo cubi di pietra a sufficienza per le mura, mentre per le scale interne ho abbattuto decine di alberi, per poi trasformarli in bastoni e solo nell'ultimo passaggio in scale a pioli. L'amore e il coinvolgimento per questo mondo digitale, nel mio caso, è arrivato al punto che non volevo rovinare il panorama, e dopo aver abbattuto un albero ne piantavo subito un altro. È un paesaggio cubettoso e primitivo, certo, ma ha una sua coerenza estetica, una sua bellezza. Un giorno, dopo aver costruito il mio avamposto sulla montagna, vidi un maestoso tramonto quadrato, mentre armato di arco e frecce mi preparavo ad abbattere i mostri che l'oscurità avrebbe portato. Sono sensazioni che vanno provate, per essere capite.
MINECRAFT 1.0
Dicevamo, perché questo articolo è in ritardo? Quando il buon Alias mi ha chiamato per chiedermi la recensione, gli ho detto con spavalderia che mi ci sarebbe voluto poco tempo. Del resto, avendolo giocato per centinaia di ore, mi sarebbe bastato creare un nuovo mondo per vedere al volo le ultime feature implementate, no? Ecco. Il mondo nuovo l'ho creato, e nel giro di due secondi sono spronfondato nello stesso pozzo che mi aveva risucchiato mesi prima. Sono spawnato su un'isola bellissima, e ho deciso che avrei troppo voluto scavare una specie di bat-caverna nella roccia, senza modificare l'apparenza dell'ammasso montuoso. E poi c'erano un sacco di lupi, allora ho iniziato a cacciare scheletri per ottenere abbastanza ossa per addomesticarli tutti. Trenta ore di gioco dopo l'isola sembra uscita da un film di James Bond. A vederla da fuori è normale, ma aprendo una porticina nascosta si scopre una magione imperiale, con tutte le comodità (finte) del caso. Scaffali di libri, stanze tematiche, ascensori d'acqua, tunnel sottomarini di vetro... Per farlo ho scavato fino alle fondamenta della Terra, inventandomi pure un modo per sbarcare il lunario. Con le nuove regole, infatti, è necessario nutrirsi di tanto in tanto, pena una lenta e agonizzante morte di fame. Pur avendoci giocato alla nausea, mi è bastato iniziare una nuova partita per ritrovare la stessa passione, le stesse emozioni, la stessa scintilla di follia. Sì, perché il divertimento di Minecraft non sta in missioni studiate a tavolino da un designer, né in una trama precisa: ogni mondo creato è un'avventura a sé stante, che inizia e finisce con la fantasia del giocatore. I bambini possono divertirsi a scavare, a rompere, e magari anche a costruire con i tanti blocchi colorati, mentre gli adulti possono progettare qualunque cosa, dalle mie semplici torri a improbabili accrocchi di redstone che danno vita a strumenti musicali, sequencer e addirittura a macchine da scrivere.
Un tempo credevo che il bello di Minecraft fosse la sua eterna incompletezza, la sua natura costantemente in fieri, e pensavo che il momento giusto per giocare fosse solo la fase Alpha, e che l'uscita finale sarebbe stata buona solo per i ritardatari, che avrebbero vissuto un'esperienza meno intensa. Invece, tanto per chiarirci, lo sviluppo di Minecraft non è finito, nonostante l'uscita ufficiale e l'abbandono dell'etichetta Beta: i ragazzi di Mojang continuano a lavorare alacremente e a prestare orecchio alla loro fiorente comunità di appassionati. Inoltre, pur essendo più completo, Minecraft non ha perso il suo fascino selvaggio e solitario, e anzi amplifica tutte le emozioni che avevo provato con le prime partite. Se non avete mai giocato a Minecraft, insomma, provatelo a tutti i costi. È la risposta del mondo indipendente ai titoloni a tripla A che si finiscono in sei ore, ai tutorial che ti tengono per mano ogni qual volta succede qualcosa di nuovo, al gameplay su binari. È un sandbox così tanto sandbox da sembrare l'unico vero sandbox; persino i giochi liberi come GTA e Skyrim, in confronto, alla lunga risultano limitati. Un tempo vi avrei detto di comprarlo per supportare il mondo dello sviluppo indipendente e incoraggiare un tale esempio di creatività, ma oggi il caro Notch ha fatto così tanti euro che i soldi li potrebbe dare lui a noi... Oggi vi dico di comprarlo perché è bello, bellissimo, e soprattutto perché non averlo mai provato sarebbe una lacuna imperdonabile per qualunque videogiocatore PC degno di tal nome. E ora scusate, torno in miniera a cercare diamanti per la mia armatura da pappone!
Commento della redazione
Minecraft è così bello che mi obbliga a usare una parola che detesto. Siete pronti? La dico. Minecraft è un gioco “seminale”. Ha gettato i semi di un nuovo genere, già fioriti in titoli come Terraria e in altre imitazioni meno riuscite, dimostrando che nel mercato dei videogiochi ci sono ancora giocatori dotati di materia grigia e creatività. Gente che preferisce un mondo libero fatto di blocchi quadrati a una prigione dorata con texture in alta definizione, in grado di divertirsi anche senza tutorial a prova di anatra e inutili trame che sanno di già visto. Minecraft è l'icona del mondo indie che alza la testa, che sposta i mercati, che fa paura persino ai colossi del gaming tradizionale. Compratelo. Provatelo. Amatelo.
gaiasso ha scritto:mi vien voglia di prenderlo,
ops... ce l'ho già
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