Gita al museo dei carri di Bovington
Ciao Squaddies,
Amate i carri? Noi li adoriamo.
Mentre ci prepariamo a sviluppare nuove macchine da guerra, abbiamo pensato di condividere con voi alcuni sviluppi che stiamo raffinando. In un’ottica di miglioramento continuo, abbiamo impiegato la tecnica photogrammetry, il processo di ricreazione di oggetti in 3D da un insieme di fotografie.
Dopo aver scattato foto da diverse angolazioni, il software trova punti comuni in ognuna. Attraverso la triangolazione, il software specialistico di fotogrammetria può quindi calcolare la posizione di questi punti. Fatto questo procedimento diverse volte, e si finisce con una “Nuvola a Punti Sparsi” (Sparse Point Cloud) che definisce vagamente la forma dell’oggetto fotografato. L’interpolazione di questi risultati consente di produrre una “Nuvola a Punti Densi” (Dense Point Cloud) e da ciò è possibile produrre una mesh e una texture 3D ad alta risoluzione.
Lo sviluppo dei carri per i videogiochi è un processo che richiede molto tempo. Soprattutto se, come noi, ci interessa la precisione. Assicurarsi che le proporzioni, le forme ed i dettagli siano corretti, può essere difficile e faticoso. Questo è di solito viene effettuato tramite immagini di riferimento chiamate “eyeballing” e da parti corrispondenti a dimensioni conosciute. Un artista fortunato avrà accesso a qualche materiale di progetto, ma spesso può essere sbagliato o inutile.
Per alleviare questo problema, abbiamo pensato ad un piano. Un piano per garantire la precisione e ridurre il tempo di sviluppo. Ci siamo diretti verso il Museo dei Carri a Bovington, Regno Unito. Quello che ci aspettava al suo interno era una grande varietà di distrazioni sotto forma di diversi carri in esposizione. Tuttavia, abbiamo puntato direttamente i nostri obbiettivi: T-72M1 della Germania dell’Est, un prototipo di Challenger 2 V5 ed un T-62 russo.
Il nostro obiettivo era eseguire la scansione di questi carri al fine di sostituire l’intera fase “block out” di sviluppo. Il Blocking è il processo di stabilizzazione della proporzionalità generale in un modello ruvido prima di intraprendere il processo di suddivisione della modellazione. Inoltre, anche se questi non sono gli esatti modelli di cui necessitiamo, dovranno essere apportate solo piccole modifiche. Una scansione 3D ci fornirà tutte queste proporzioni ad un grado significativo di accuratezza ed in una frazione del tempo.
Abbiamo installato i nostri treppiedi e siamo andati a lavorare, salendo e scendendo le scale per catturare la piena gloria di queste bestie. Abbiamo effettuato più di 1600 scatti, catturando circa 500 immagini per ciascuno. Le fotocamere DSLR con lenti a grandangolo sono state essenziali – permettendoci di scatti ravvicinati e di catturare molto del carro per scatto singolo. Una bassa ISO di circa 100 e un’apertura superiore a f10 ha anche aumentato la qualità dell’immagine e quindi la capacità del software di tenere traccia dei punti chiave.
Dopo una lunga giornata di fotografia, è stato il momento di tornare nel nostro Airbnb, aprirci qualche birra e trascorrere la notte a lavorare sulle immagini e farli rivivere in RealityCapture. I nostri computer portatili hanno rischiato di prendere fuoco ma, dopo poche ore, abbiamo ottenuto i nostri risultati:
Risultati dello scan del T-72M1
Risultati dello scan del prototipo di Challenger II
Risultati dello scan del T-62
Considerando che abbiamo cercato di catturare le forme base, siamo rimasti sorpresi dalla qualità e dalla complessità dei risultati. Il livello di dettaglio acquisito aiuterà ulteriormente l’accuratezza e la replica dei dettagli.
Tuttavia, non ci siamo fermati, cogliendo l’opportunità di visitare un altro T-72 nel workshop. Abbiamo tentato di far dondolare le nostre attrezzature affittate all’interno del carro, ottenendo una serie di fotosfere interne. Questi forniranno dell’eccellente materiale di riferimento e sono interessanti da vedere:
Ci sono alcune considerazioni da fare quando si intraprende la strada del photogrammetry. L’illuminazione deve essere coerente durante tutto il tempo, per aiutare i punti di abbinamento software. Ciò è particolarmente importante se si utilizza l’informazione della texture in gioco, in modo che il colore e l’esposizione rimangano uniformi. Idealmente, vorremmo che l’illuminazione fosse completamente neutrale, per non confondersi con l’illuminazione fisicamente corretta.
Anche se non intendevamo usare questi modelli in gioco ma puramente come riferimento, abbiamo colto l’opportunità di effettuare qualche test per neutralizzare l’effetto illuminazione nel museo. La tecnica, abbiamo pensato, potrebbe essere particolarmente utile quando applicata alle risorse ambientali. Ciò potrebbe essere ottenuto prendendo una fotosfera ad alta gamma dinamica del museo, utilizzando una macchina fotografica montata sopra il carro corrispondente.
Per rendere tutto ciò possibile, abbiamo usato un oculare panoramico Nodal Ninja ed un obiettivo fisheye rettangolare da 10,5 mm. Poi sette staffe sono state girate con incrementi di 1 EV, in 8 posizioni diverse. Questa tecnica è stata poi elaborata e cucita, producendo un’alta gamma dinamica, con una vista fotografica a 360°.
Utilizzando questa funzione come mappa ambiente in 3DS Max, ed utilizzando una fotografia di una “sfera di cromo” (Chrome Bal) per allinearla correttamente con il modello, una mappa di illuminazione può essere ottenuta usando il rendering del raggio mentale. Dividendo questo in Photoshop si dovrebbe, in teoria, produrre una mappa texture con l’illuminazione rimossa.
All’atto pratico questo non ha funzionato per noi questa volta, ma l’installazione ci ha permesso di catturare l’interno del T-72. Abbiamo identificato un paio di aree problematiche con questo processo. In primo luogo, non è possibile ripristinare i dati di colore in cui l’esposizione è troppo bassa. In secondo luogo in questo modo le luci artificiali non si traducono bene. Le ombre prodotte dal raggio mentale erano morbide dove avrebbero dovuto essere nitide; questo è probabilmente dovuto alla ridotta gamma dinamica ed alla mancanza di direzioni.
Un corretto bilanciamento dei livelli luminosi, soprattutto intorno ai cingoli ed alle aree illuminate dai riflettori. è stato impossibile. L’esposizione non corretta distrugge i dettagli nelle scansioni, ma abbiamo trovato una correzione dei punti di arresto utilizzando le impostazioni di esposizione mista. La nostra soluzione, proposta per le scansioni future, è di prendere tre parentesi di esposizione e di ricrearle in file TIFF a 32 bit. Ciò fornirà al software un maggior numero di dettagli per lavorare, e la mappatura della texture risultante produrrà le texture correttamente esposte. Il problema delle ombre spotlight potrebbe essere risolto teoricamente sondando la luminosità di ogni singolo riflettore ed impostando le luci in 3DS Max, ma questo è al di là di quello che ci interessa per il nostro processo.
Nel complesso, il nostro viaggio è stato un grande successo in termini di risultati e di esperienza. Stiamo cercando di tornare a Bovington per impiegare nuovamente questa tecnica nuovamente in futuro. Abbiamo apprezzato molto il tempo presso il Museo e vorremmo ringraziarli per averci concesso questa possibilità. Compiono un fantastico lavoro di carità dedicata a preservare la storia di queste magnifiche macchine, insieme alle persone che li hanno utilizzati. Alcuni di noi visiteranno nuovamente in Giugno il museo per un festival dei Carri, e speriamo di incontrare alcuni di voi durante l’evento!
Giornata di tiro a Vancouver
Nel tentativo di fare più ricerche “sul campo” per i nostri Animation e Game Design team, la squadra ha deciso di cogliere l’opportunità per effettuare una gita al poligono di tiro di Vancouver! Anche il nostro consulente militare e designer del gioco SgtRoss era in città, volando fino a Vancouver dal Texas, così l’esperienza nel poligono è risultata illuminante, oltre che divertente.
Il Range Langley ci ha ospitati per l’intera giornata, contenente un area di tiro interna di 25m di lunghezza per ogni tipo di bocca di fuoco.
Siamo stati anche raggiunti anche da una coppia di nostre vecchie conoscenze ed amici, il fondatore originale di Project Reality ‘Eggman’ ed il suo amico Jan. Sono stati tanto gentili da fornirci molte armi da fuoco che avremmo utilizzato durante la giornata, così come le munizioni.
Il Fondatore Originale di Project Reality ‘Eggman’ che impugna un SKS con la baionetta estesa
Il team presente (Chuc, Merlin, Norby e SgtRoss) ha così potuto avere una preziosa esperienza di prima mano nell’utilizzo di armi da fuoco, ma anche di discussione sulle applicazioni in gioco, oltre che osservare come un veterano addestrato competente gestire tali armi. Il materiale di riferimento ottenuto in giornata ed uno studio del grouping dei target di destinazione nei CQB fornirà alla squadra informazioni preziose per la futura gestione delle bocche da fuoco in Squad per nuovo, e prossimo, sistema di animazione.
Offworld Out.
Per discutere la News scrivete pure sul topic inerente , per partecipare alla discussione generale di squad scrivete pure su questo topic
Traduzione: [EI]Aragorn89