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La caserma dell'esercito => Videogames => Topic aperto da: Aragorn89 - Maggio 26, 2016, 12:03:41 am

Titolo: Hellblade: Senua's Sacrifice
Inserito da: Aragorn89 - Maggio 26, 2016, 12:03:41 am


Titolo che mi ha incuriosito molto, sia per la trama sia per il personaggio!

Citazione
“La trama si dipana in un periodo storico in cui le isole Orcadi furono invase dai Vichinghi, che sterminarono i Celti Pitti – ha dichiarato lo sviluppatore – Senua è una sopravvissuta a quell’invasione e la storia è basata sul suo scendere a patti con quella violenza e sul trauma che quell’evento le ha causato. Gli scontri di gioco e la violenza in cui Senua è coinvolta non sono il risultato della sua salute mentale: tutti i dettagli della storia rappresentano la sua realtà, con la quale deve imparare a convivere. Vogliamo che ogni battaglia sembri importante. Non vi faremo lottare contro semplice carne da macello: il combattimento è profondo e complesso e a ogni scontro dovrete ragionare sulla migliore strategia da seguire, non semplicemente tenere sotto controllo una massa”.

Citazione
Senua è, brutalmente detto, una donna affetta da turbe mentali. In seguito a qualche non specificato trauma - che immagino sarà uno dei punti cardine della trama - la combattiva ragazza inizierà a sentire voci nella sua testa, a sperimentare sulla propria pelle allucinazioni sensoriali e ad essere trascinata in un'inarrestabile spirale di delirio e paranoia, vedendo "realtà" che nessun altro è in grado di vedere oltre a lei. Tematiche delicate e tutt'altro che banali, da trattare con grande rispetto piuttosto che da usare come banale espediente per mettere in scena momenti più o meno spaventosi: lo sanno bene Antoniades & Co, ed ecco spiegata la collaborazione ad hoc con un docente universitario di psicologia (indispensabile per rappresentare la malattia mentale in una maniera credibile e corretta, a quanto mi ha raccontato Matthews).
Titolo: Re:Hellblade: Senua's Sacrifice
Inserito da: gaiasso - Maggio 26, 2016, 10:12:17 pm
lo sto seguendo pure io, vediamo che ne esce