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secondo uno studio canadeseDiMarco Vitiello -9 agosto 2017 Spesso si è parlato di salute e videogiochi. Nella maggior parte dei casi i problemi di salute accertati e derivanti dai videogiochi sono di tipo ortopedico-posturale o derivanti da un errato stile di vita.I più comuni sono i dolori alla schiena o alla cervicale per una postura errata, qualche infiammazione da stress ai legamenti, il tunnel carpale, e in casi più rari problematiche derivanti dalla cattiva nutrizione.Ma un recente studio compiuto dall’Università di Montreal in Canada ha correlato dei danni cerebrali agli shooter, riducendo le capacità mnemoniche e provocando demenza in età più avanzata.Se da un lato alcuni studi hanno dimostrato come alcuni videogiochi facciano migliorare le capacità cognitive, e di memoria a breve termine, Da questo studio si evince che chi ha passato molte ore a giocare con gli FPS tende ad avere dei danni all’ippocampo.L’ippocampo è una parte del cervello molto sensibile le cui funzioni principali sono l’orientamento e la capacità di recuperare ricordi del passato. Un minor sviluppo di quest’area del cervello o danni a essa possono causare malattie neurologiche come l’Alzheimer.I ricercatori dell’Università di Montreal hanno analizzato e comparato i cervelli di giocatori abituali di sparatutto con quelli di persone che giocano ad altro, riscontrando una carenza di materia grigia nell’area dell’ippocampo.Questo è dovuto al fatto che viene particolarmente stimolato il nucleo caudato, che innesca una sorta di pilota automatico (per le azioni ripetitive) e innesca la ricerca di ricompense.La stimolazione dei due centri nervosi è inversamente proporzionale, più si stimola il nucleo caudato e meno viene stimolato l’ippocampo.Lo studio è stato fatto su 97 soggetti (51 maschi e 46 femmine) che sono stati messi a giocare per 90 ore a titoli differenti da un lato gli shooter e dall’altro titoli più generici come Super Mario o puzzle game.Chi ha giocato per 90 ore agli FPS presentava lievi casi di atrofia dell’ippocampo, mentre per gli altri giocatori c’è stato un accrescimento.Questo secondo gli studiosi è dovuto prevalentemente al level design. Negli FPS i percorsi sono quasi sempre gli stessi, mentre in altri generi di giochi bisogna muoversi e orientarsi in modo vario e differente.Tutto questo non significa che vanno aboliti gli FPS ma che è più corretto e salutare giocare a differenti generi in egual misura, dagli FPS ai puzzle, dalle avventure grafiche agli RPG. Un po’ come per la sana alimentazione bisogna variare, non si può mangiare tutti i giorni hamburger, patatine e bevande gassate, allo stesso tempo giocare tante ore consecutive solo con gli FPS può essere dannoso.Fonte: The Telegraph